Probabilmente ognuno di voi un Basso ce lo avrà già, ma forse non ne é contento. In effetti é veramente difficile beccare al primo colpo lo strumento della tua vita, e anche quando pensi di averlo raggiunto, dopo qualche tempo eccoti l’amico con uno strumento fiammante che ti fa una invidia mortale e che rende, al confronto, il tuo Basso una schifezza bella e buona.
I negozi di Musica vivono proprio su questo fattore di insicurezza dei loro clienti, cioé noi, che continuiamo a sperperare soldi alla ricerca di ciò che non si trova mai: lo strumento perfetto. Per un tastierista la cosa é più semplice: un synth “ZFRQSXD2FY8” sarà uguale sia qui che in Giappone, ma quando si parla di legni la cosa si complica.
Nei negozi oramai troviamo solo quelli che vogliono vendere e mai una gamma di strumenti veramente differenti fra loro; quando potete, quindi, provate gli strumenti altrui e fatevi una idea di massima.
Negli ultimi anni si è sviluppata la disputa fra strumento attivo o passivo. Sinceramente non penso che sia questa la vera discriminante quando si deve scegliere il proprio strumento, quando andremo a suonare infatti dobbiamo sentire che fra le mani abbiamo il vero tramite del nostro istinto musicale, qualsiasi suono stia emettendo e qualsiasi sistema elettro-magnetico stia sfruttando…
Secondo la mia esperienza esistono due tipi sostanziali di strumenti: “duri” e “morbidi”. Gli strumenti “duri” sono a mio avviso quelli la cui elettronica comanda sulla caratteristica del suono e che di solito sono anche fatti di legni più pesanti; questo tipo di strumenti hanno sì un gran suono e tanto sustain, ma sono più difficilmente personalizzabili, voglio dire che chiunque possiede quel tipo di Basso avrà il vostro stesso suono…
Gli strumenti “morbidi” invece sono di solito molto spartani, di legni leggeri e spesso con elettronica passiva; questi bassi danno il loro meglio se voi avete già un bel suono nelle mani e anche esperienza nel settaggio dello strumento e nella gestione dell’ampli.
A tutti coloro che non hanno molta tecnica, che consumano le corde come dei dannati e che quindi hanno sempre un suono indistinto conviene prendere uno strumento del primo tipo, mentre consiglio l’altro tipo a quelli con velleità tecniche maggiori o che ricercano particolari qualità dinamiche.Partendo dal presupposto che ogni Basso anche della stessa marca é uno strumento unico, dobbiamo per forza di cose provarli di persona finché sentiamo che abbiamo sotto mano quello giusto.
Decalogo per L’acquisto di un Basso
1) Sentiamo prima di tutto come suona senza amplificatore. Questo ci indica la sonorità dei legni e la quantità di attacco. I Bassi leggeri hanno più sonorità e in genere possono garantire più frequenze medie e quindi udibilità del suono, ma attenti che non suonino troppo “giocattolino” e anzi che abbiano anche solo così, un minimo di profondità e sustain. Strumenti pesanti hanno più sustain e maggior qualità nelle frequenze Basse ma incidono sulla nostra resistenza fisica…
2) Proviamo lo strumento in piedi con una tracolla e controlliamo che sia comodo e non sbilanciato verso il manico; se così fosse mettiamoci una croce sopra anche se ce lo regalassero.
3) Controlliamo l’azione (altezza delle corde, inclinazione del manico ecc.). Spesso gli strumenti che troviamo esposti hanno corde scadenti e una azione che ha già subito un imballaggio ed un viaggio. Se non siete in grado di capire eventuali problemi di struttura non risolvibili con cacciaviti e chiavi varie, chiedete a qualcuno più esperto o semplicemente imponete al negoziante di renderlo, se ci riesce, il più agibile possibile (visto che é anche suo interesse).
4) Vediamo se il manico ci aggrada e se é agevole abbastanza. Se costringe la nostra mano a posizioni che non avete mai tenuto, diffidate. Lo spessore del manico influisce sulla pressione delle dita sulle corde: se siete dei “pigiatori” al limite della tendinite cercate manici più fini e vedrete che le cose migliorano. Valutate inoltre la distanza fra le corde: se é troppo stretta vi potrà dare problemi (con lo Slap ad esempio), ma non vi preoccupate se vi sembra troppo larga perchè quello invece é risolvibile con due giorni soli di pratica.
5) Proviamo tutti i Bassi su un ampli di buona qualità e sempre sullo stesso. I buoni amplificatori mettono in maggiore evidenza i difetti dello strumento (fruscii, ronzii ecc.).
6) Invece di fare i “ganzetti” con i riff che avete imparato a memoria o con i vostri licks migliori di Slap suonate lo strumento su tutta l’estensione del manico: dovete sentire se suonano tutte le note con lo stesso sustain e notare se fra le note più basse e quelle più acute ci sono differenze di volume esorbitanti.
7) Mettete l’ampli LINEARE con tutti i toni ed equalizzatori vari sulla posizione centrale o neutra, fate lo stesso con le regolazioni dello strumento e cominciate a valutare il suono base. Non illudetevi mai che tutti quei potenziometri potranno risolvere i vostri sogni di versatilità… ogni basso ha, fondamentalmente, un solo suono caratteristico e quello rimane anche se girate tutti quei “pippoli” per ore… Se mancano appena un po’ di basse frequenze no problem, datene un po’ dai toni dell’ampli (non del basso) e già dovete sentire se vi aggrada o no il suo suono.
8) Adesso sentiamo come agiscono i vari potenziometri dello strumento: il Selettore o Balance dei pick up, i toni (se gli acuti del basso frusciano troppo é indice di una elettronica mediocre) e cominciamo a vedere se ci ispira a suonarlo per davvero… Adesso é il momento giusto per fare i “ganzetti”.
9) Non dobbiamo vergognarci di mettere a soqquadro il negozio: siamo i clienti e potenziali paganti e quindi approfittiamone per essere davvero sicuri dell’acquisto. Fate il test a dieci strumenti e poi ne scartate la metà fino alla finale fra due eccetera e prendete tutto il tempo necessario anche a costo di tornare più volte per ripensarci.
10) Il basso ideale, guarda caso, costa sempre un occhio della testa. Non fatevi intimorire e sviare; va bene i consigli e le impressioni altrui ma ricordate che poi la spesa la fate voi e che solo le scelte ad istinto (dopo le varie valutazioni) sono quelle che non ti fanno pentire dell’acquisto. Se anche uno strumento supera tutti gli esami del caso ma vi fa schifo come colore o come forma allora ripensateci su.
Volete la riprova che non avete preso un pacco? Se per il primo mese non riuscite a staccarvelo di dosso e dormite con la custodia aperta accanto a voi allora andate tranquilli avete fatto centro… fino al basso successivo (sigh…).