Ken Smith 6
L’avevo sempre desiderato ma non pensavo di raggiungerlo così. Ero stato a New York apposta e avevo incontrato proprio Ken in persona nel Loft in cui lui asssembla i bassi (ma non li vende). L’unica cosa che mi aveva dato era la sua “Broshure” in cui erano descritti i suoi bassi e io l’avevo prontamente esposta nella bacheca della scuola in cui insegnavo. Dal 1993, per ben cinque anni, quei fogli avevano resistito alle puntine da disegno fino a che ne era rimasto solo uno: la foto dei sei corde serie Chuck Rainey. Tornato dal Mokke’s Guitar dove avevo preso in prestito questo bel KS usato, lo confronto con quelli del foglio (venatura per ve-natura) e… scopro di avere uno di quei tre: avete capito bene, non il mo-dello uguale, ma proprio uno dei tre di quella foto denominato “CURLY MAPLE Medium Figure” (giudicate un po’ voi allego le due foto a con-fronto).
Destino? So solo che è uno strumento unico, intonato sulla corda di Si fino al ventiquattresimo tasto in un manico perfetto! Il suono? …Ken Smith: un po’ troppo gentile per i miei gusti, ma ottimo per suonare Jazz e Fusion. Ancora ringrazio il giovane bassista che, forse ignaro, se ne è liberato. Lo ho conosciuto; sono imbarazzato con lui ogni volta che lo vedo. Io lo pagai circa 3.200.000 lire, ma riprendendone 2.800.000 dalla vendita del mio Tobias; al di là dell’affare penso che non abbia prezzo.
Quel colorino da comodino in arte povera è l’unico aspetto che non mi fa impazzire.